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Liviana Pittau

Guida completa di scale e arpeggi per violoncello

Settembre 2021 / Paper / 70 pp. / italiano

 

Questa raccolta per VIOLONCELLISTI ha l’obiettivo di rendere più accessibile, graduale e soprattutto divertente una materia da sempre considerata difficile e noiosa: le scale e gli arpeggi.

È difficile convincere bambini, ragazzi (ma anche adulti!), che la tecnica, ovvero le scale e gli arpeggi, sono le fondamenta di un bravo musicista.
Questa raccolta per VIOLONCELLISTI ha l’obiettivo di rendere più accessibile, graduale e soprattutto divertente una materia da sempre considerata difficile e noiosa: le scale e gli arpeggi.
Il percorso tecnico si divide in 6 differenti livelli in cui le scale e gli arpeggi crescono di difficoltà e di lunghezza: al primo livello si parte con le scale ad un’ottava; si aggiungono la seconda ottava e gli arpeggi nel secondo livello; al terzo livello arrivano le scale minori; al quarto le scale maggiori vengono affiancate da tre variazioni di scale con intervalli di terza; infine si arriva a conquistare la vetta,cioè il sesto livello, con le scale e gli arpeggi a quattro ottave tradizionali.
Le scale vengono presentate come dei veri e propri personaggi (amiche, sorelle, gemelle, bisbetiche, ecc.) ed ogni livello è accompagnato dal suo schema riassuntivo. Questo permette una memorizzazione molto rapida per grandi e piccini e crea un ordine mentale solido e duraturo, nonché una tecnica ed un allenamento strutturato. Se poi aggiungiamo una bella dose di buona volontà, la magia è fatta!

Scale, Arpeggi e...Violoncello!

SKU: ISBN 978-88-88479-54-5
€ 15,00Price
  • Questo libro può essere acquistato direttamente su Amazon o alla libreria Scritti sulla Musica di Torino.

  • Liviana Pittau
    Sono cresciuta circondata dalla musica grazie alla grande passione di mio nonno, infatti tutti e tre i suoi figli sono diventati musicisti professionisti: mio padre Orlando fagottista, Francesco flautista e Antonio oboista. Anche i nipoti hanno seguito “la via della musica” e sono diventati a loro volta musicisti professionisti.
    La mia passione per l’opera lirica e la musica sinfonica nasce però grazie a mia madre che, fin dall’età di tre anni, mi portava in teatro.
    Il violoncello è stato amore a prima vista. Ho iniziato a suonarlo all’età di 7 anni e nel 1996 mi sono diplomata presso il Conservatorio Pier Luigi da Palestrina di Cagliari sotto la guida di Nicoletta Pintor. A lei devo tutto: metodo di studio, passione e ciò che mi ha portato a vivere di “violoncello”.
    Nel 1998, dopo aver vinto un’audizione per un master triennale di alta formazione (A.F.O.S.) mi sono trasferita a Bologna. Lì ho incontrato Lluís Claret, un altro grande maestro che mi ha accompagnato con la sua semplicità e passione alla comprensione più profonda della prassi esecutiva dei diversi stili e periodi storici.
    Dopodiché mi sono trasferita a Parma e da lì ho iniziato una collaborazione professionale con le orchestre di varie città.
    Tra il 1998 ed il 2003 ho avuto la fortuna di lavorare con grandissimi direttori quali Riccardo Muti, Nello Santi, Lorin Maazel, Ottavio Dantone. Un incontro molto
    importante è stato poi quello con il maestro Ennio Morricone a Roma: con la sua orchestra ho partecipato all’incisione di diverse colonne sonore.
    Arrivata a questo punto ero felice della mia carriera ed essendo cresciuta dentro un teatro ero convinta che il mio destino fosse quello. Ma la vita aveva altri piani per me.
    Nel 2001, proprio a Roma, lavorando con Morricone, incontro colui che poi sarebbe diventato mio marito. Mi trasferisco a Torino per seguire il cuore e allo stesso tempo incontro il “tornado” Antonio Mosca: grandissimo violoncellista e didatta, nonché colui che insieme a sua moglie Lee Robert ha portato il Metodo Suzuki in Italia.
    Nonostante non mi ritenessi idonea per l’insegnamento e a stare con i bambini, mi convinco a frequentare il corso per diventare un insegnante Suzuki proprio perché pensavo che studiare con Antonio mi avrebbe arricchito in tutti i sensi. Ed è stato proprio così. Studiare con lui mi ha di nuovo aperto un mondo, tutto quello che sono e che so da insegnante lo devo a lui: passione, fantasia, strategie, tecnica, fraseggio e disciplina. L’incontro con Antonio credo che abbia segnato la vita ad entrambi. Da sua assistente, che già mi sembrava un grande traguardo, oggi sono il direttore dell’Accademia Suzuki Talent Center di Torino (prima scuola Suzuki fondata nel 1976 da Lee ed Antonio Mosca) e porto avanti una numerosa classe di violoncellisti. Da 20 anni l’insegnamento è diventato la mia vita e i miei allievi la mia passione. Imparo tutti i giorni da loro e mi ritengo fortunatissima di chiamare tutto questo “lavoro”.

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